La diffusione delle discariche non controllate, lo stoccaggio improprio di materie prime e rifiuti e gli sversamenti di sostanze pericolose da parte di impianti industriali sono fenomeni che hanno caratterizzato gli scorsi decenni dando luogo a numerose situazioni di contaminazione di suolo e acque, sia superficiali che sotterranee.
Il censimento delle aree da bonificare rappresenta un elemento fondamentale per il processo di recupero delle aree inquinate.
A questo proposito la Regione Toscana ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (Deliberazione del Consiglio regionale 26/07/2017, n. 55) e definito delle linee guida per le operazioni di bonifica attraverso la Deliberazione della Giunta regionale 15/03/2010, n. 301.
Approfondimenti
In caso di interventi di recupero o di riconversione di aree ricomprese nei censimenti del Piano provinciale o del Piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche dei siti inquinati, i proprietari devono presentare un apposito piano di investigazione per accertare che l'area interessata rispetti i livelli di concentrazione della soglia di contaminazione, previsti per la specifica destinazione d'uso dal Decreto legislativo 03/04/2006, n. 152.
Se dallo svolgimento delle indagini non vengono riscontrate situazioni di inquinamento il Comune, o l’ente competente, dopo aver ottenuto il parere dal'Azienda Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), potrà escludere l'area dal censimento.
Se invece i livelli di concentrazione della soglia di contaminazione risultano superati sarà necessario avviare la procedura di bonifica.